Consiste nel sollevamento del bordo vertebrale della scapola che si allontana dal piano del torace e diviene più sporgente. Può essere mono o bilaterale. In quest’ultimo caso la causa più frequente è un dorso curvo astenico (fig. 1), in cui si osserva un’accentuazione delle cifosi e della sottostante lordosi lombare, addome prominente con ipotonia degli addominali. La buona autocorreggibilità in posizione eretta e seduta, l’assenza di dolori e di rigidità orientano verso una forma “benigna” di dorso curvo, da trattare con attività sportive come nuoto e ginnastica, ma bisogna essere ben certi che non si tratti di una distrofia muscolare debuttante.
Una scoliosi vera (fig. 2) , può dare un’alatura monolaterale della scapola dal lato della gibbosità toracica.
A parte questi casi, la deformità può essere sostenuta da alterazioni:
- nervose (paralisi del muscolo serrato anteriore o del trapezio)
- muscolari (assenza congenita del muscolo serrato anteriore, ipotrofia del deltoide in esiti di paralisi ostetrica, fig. 3)
- ossee (esostosi della faccia profonda della scapola, fig. 4; scapola alta congenita, fig. 5)
- articolari (artrogriposi).
I primi due gruppi realizzano deformità di tipo dinamico, ben evidenziabili con movimenti attivi e contro resistenza. Gli ultimi due di tipo statico, evidenti anche a riposo e nei movimenti passivi.
Illustrazioni di F. Malorgio e A. Maglioni, Archivio tesi Scuola di Disegno Anatomico, presso Centro di Visualizzazione Biomedica, Dip. Scienze Biomediche e Neuromotorie Università di Bologna.