La Pseudoartrosi congenita della clavicola è una affezione molto rara. Maschi e femmine sono colpiti in egual misura, quasi costantemente sul lato destro. L’osservazione della deformità avviene di rado alla nascita, più frequentemente nei primi anni di vita. Si presenta come una prominenza sottocutanea al terzo medio della clavicola che tende lentamente ad aumentare di volume con l’accrescimento. Il movimento dell’arto superiore risulta libero e non determina dolore. Il problema è dunque nella maggior parte dei casi fondamentalmente estetico (fig 1).



Il quadro radiografico (fig 2) è caratterizzato da una clavicola divisa in due parti per assenza di continuità al terzo medio, con inclinazione dei due monconi in modo tale che la parte centrale di ognuno punti verso l’alto. Non si osserva alcun callo reattivo e i segmenti clavicolari nel punto in cui si guardano fra loro posso avere forma diversa: arrotondata, slargata a zampa d’elefante o affusolata.
La scarsità dei sintomi associato ad un rischio relativamente alto di possibili complicanze chirurgiche, rende il trattamento di questa affezione molto controverso. Pertanto, secondo la nostra esperienza, è opportuno procedere ad un intervento chirurgico, oltre ai rari casi sintomatici, solo in quelli che presentano una grave deformità angolare con protuberanza evidente.
La tecnica chirurgica (fig 3) utilizzata prevede l’incisione sulla sede della deformità, l’isolamento della clavicola, l’asportazione del focolaio di pseudoartrosi, cruentazione dei due segmenti clavicolari con apertura del canale midollare, stabilizzazione con filo di K endomidollare, applicazione di innesti prelevati dall’ala iliaca, immobilizzazione in apparecchio gessato toraco-brachiale per 45 + 45 giorni.
L’età ideale per intervenire è quella compresa fra i 4 e gli 8 anni. La percentuale di successo molto elevata (fig 4).






