Per spondilolisi si intende l’interruzione di quella parte dell’arco posteriore vertebrale compresa fra le due apofisi articolari (fig 1). Se bilaterale, essa può favorire lo scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante, realizzando così la spondilolistesi (fig 2).
La lisi, spesso asintomatica, si localizza quasi sempre nel tratto lombare inferiore (in particolare IV e V vertebra lombare) ed è più frequente di quanto si creda, realizzandosi per il concorrere di fattori ereditari congeniti (displasia dell’istmo) o meccanici (microtraumi in iperestensione in soggetti con iperlordosi lombare). Il viraggio sintomatologico (lombalgia) si verifica in età scolare o più spesso adolescenziale. La diagnosi è radiografica: oltre alle proiezioni antero-posteriore e latero-laterale, sono necessarie le proiezioni oblique che mostreranno l’immagine tipica del cagnolino con una interruzione (lisi) a livello del collo (fig 3). Una volta fatta la diagnosi, bisognerà consigliare le stesse norme comportamentali valide per l’iperlordosi lombare, senza precludere al bambino la possibilità di praticare attività sportive, ma sconsigliando quelle (come la ginnastica artistica, il judo, il salto in alto, il nuoto stile delfino, il surf, etc.) che comportano un forte lavoro in iperestensione del rachide lombare.
La spondilolisi non comporta necessariamente l’instaurarsi della listesi (= scivolamento, fig 4-5), che si verifica in circa il 50% dei casi, soprattutto in occasione del rapido accrescimento pubertario. I disturbi, se presenti, consistono in lombalgie, scatenate o esacerbate da intense sollecitazioni funzionali e alleviate dal riposo, a volte accompagnate da irradiazioni cruralgiche o sciatalgiche. Quando lo scivolamento vertebrale è cospicuo, può coesistere una certa retrazione dei flessori posteriori delle cosce, che limita la flessione delle anche sul bacino e l’estensione delle ginocchia ad anche flesse (pseudo-Lasègue), oltre a contribuire ad accentuare la lordosi lombare. Solo di rado nell’età evolutiva si riscontrano i segni di compressione o di stiramento delle radici del midollo (parestesie, iporeflessie, deficit muscolari). La scoperta, spesso casuale, di una spondilolistesi asintomatica non obbliga necessariamente alla completa inattività sportiva, che potrà essere concessa in forma non agonistica, evitando le discipline più traumatizzanti per il rachide, cui si è accennato in precedenza. La regolare osservazione clinico-radiografica di questi soggetti, specialmente nella fase di massima crescita, permetterà di verificare l’evolutività delle scivolamento e di prendere gli opportuni provvedimenti. La comparsa della sintomatologia rappresenta l’indicazione ad iniziare un trattamento ortopedico conservativo (corsetti) o, nei casi più gravi di spondilolistesi, chirurgico (artrodesi vertebrale).